Disturbi da comportamento dirompente e della condotta

 

Che cosa sono

I Disturbi da comportamento dirompente e della condotta comprendono condizioni che comportano problemi di autocontrollo delle emozioni e dei comportamenti. Si manifestano attraverso condotte che violano i diritti altrui e/o mettono l’individuo in contrasto significativo con le norme sociali o gli individui che rappresentano l’autorità.

Molti dei sintomi che definiscono i Disturbi da comportamento dirompente e della condotta consistono in comportamenti che possono verificarsi, in certa misura, durante il normale sviluppo degli individui. Perché rappresentino effettivamente i sintomi di un disturbo è necessario che risultino pervasivi e che causino una compromissione del funzionamento globale (ambiente familiare, scolastico, sociale), difficoltà di adattamento, fino alla comparsa di comportamenti a rischio  di gravità crescente: dall’abbandono scolastico, all’uso di sostanze, fino a condotte antisociali.

Questi disturbi tendono a manifestarsi per la prima volta durante l’infanzia e l’adolescenza.

 

Quanto sono frequenti

La Prevalenza di tali disturbi in età evolutiva è stimata tra il 6% ed il 16% per i maschi e tra il 2% ed il 9% per le femmine (Marcelli, 2009).

 

Come si manifestano

In questa categoria troviamo:

  • Disturbo oppositivo provocatorio

Caratteristica essenziale del disturbo è un pattern frequente e persistente di umore collerico/irritabile (l’individuo è spesso in collera o risentito), di comportamento polemico/provocatorio (litiga spesso con le persone che rappresentano l’autorità perché si rifiuta di rispettarne le richieste o perché le sfida attivamente; frequentemente, irrita deliberatamente gli altri o li accusa del proprio comportamento scorretto) e vendicatività.

Dal momento che questi comportamenti sono comuni tra fratelli, devono essere osservati anche nell’interazione con persone che non siano tali.

Inoltre, l’anomalia del comportamento deve essere associata a stress  nell’individuo o in chi lo circonda e avere un impatto negativo nell’area sociale, scolastica, lavorativa o in altre importanti aree di funzionamento.

 

  • Disturbo della condotta

Il Disturbo della Condotta è una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole sociali, in riferimento all’età, vengono violati.

La sintomatologia si manifesta con:

Aggressioni a persone o animali (l’individuo fa spesso il prepotente, minaccia o intimorisce gli altri, usa violenza fisica e/o verbale verso persone o animali);

Distruzione della proprietà;

Frode (mente per ottenere vantaggi o per sfuggire a doveri) o furto;

Gravi violazioni di regole (marina la scuola o non fa rientro a casa, già prima dei 13 anni, ovvero prima della fase adolescenziale).

 

Cause

Diversi sono i fattori di rischio, e i fattori di protezione:

– Fattori biologici: genere, funzionamento neuro-cognitivo, temperamento;

– Qualità dei legami di attaccamento e stile educativo familiare.

– Variabili ambientali: avversità familiari, status socioeconomico, stress sociali.

I Disturbi da comportamento dirompente e della condotta risultano infatti spesso associati a svantaggio socioeconomico, contesti familiari conflittuali e ostili, familiarità per comportamento antisociale e patologie psichiatriche.

 

Trattamento

Nonostante la prognosi di questi disturbi sia generalmente negativa (con frequente evoluzione verso il Disturbo di Personalità Antisociale), per via della pervasività dei comportamenti disfunzionali e della scarsa compliance al trattamento del nucleo familiare, un intervento multimodale, di cui la psicoterapia cognitivo-comportamentale individuale è parte integrante, può avere una certa efficacia.

Il trattamento deve dunque prevedere interventi psicosociali sul minore, psicoterapeutici sui genitori e di counseling per gli operatori che interagiscono con il ragazzo nei diversi contesti (scuola, sport, sociale).

Si può ricorrere anche all’uso di farmaci stabilizzatori del tono dell’umore, antipsicotici atipici e serotoninergici, al fine di contenere gli aspetti di aggressività e impulsività.